La Storia dell’Informatica: terzo approfondimento l’arrivo di coding e linguaggi di programmazione. La base del software.
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Siamo a metà strada di questo percorso alla scoperta delle innovazioni in ambito informatico, in questo terzo appuntamento scopriremo quali sono stati i passi avanti nel mondo della programmazione e del software.
David Packard (1912-1996)
Insieme a William Hewlett (1913-2001), fondarono nel 1939 la Hewlett-Packard meglio nota come HP. Il loro primo prodotto fu un oscillatore audio, per il quale avevano il brevetto e che Walt Disney sfruttò per verificare la sonorizzazione di Fantasia. L’azienda progredì poi in modo rapido arrivando ad essere leader mondiale nel mercato dell’elettronica, introdussero ad esempio lo standard IEEE 488 utilizzato a livello globale per interfacciare i computer con gli strumenti di misura elettronici. La produzione di calcolatori scientifici iniziò nel 1968 del modello HP-9100, in questa prima serie venne utilizzata la DRAM.
Maurice Vincent Wilkes (1913-2010)
Insieme alla sua squadra nel 1947 costruì l’EDSAC (Eletronic Delay Storage Automatic Calculator) sul quale nel 1949 fu fatto girare il primo programma. L’EDSAC era il terzo programma memorizzato della storia, realizzato con 3000 valvole termoioniche, l‘input era gestito tramite un lettore di bande perforate e l’output tramite telescrivente. L’EDSAC era capace di eseguire 650 istruzioni al secondo, eseguire una moltiplicazione in circa 4.5 millisecondi, e una divisione in circa 200 millisecondi. Il suo consumo energetico era di 12 KW, e occupava una superficie di 20 metri quadrati. Nel 1958 scrive un articolo sulla microprogrammazione che porterà alla base dei concetti della CPU.
Richard Hamming (1915-1998)
Matematico americano conosciuto in modo particolare per il Codice Hamming per la correzione negli errori di trasmissione dati. Il codice di Hamming può rilevare e correggere gli errori di un singolo bit, in altre parole la distanza tra le parole di codice deve essere o zero o uno per una comunicazione affidabile.
Herbert Simon (1916-2001)
Economista, psicologo e informatico statunitense è considerato tra i “padri” di alcuni dei più importanti domini scientifici, tra cui: intelligenza artificiale, elaborazione delle informazioni, teoria dell’organizzazione, problem-solving, sistemi complessi, e simulazione al computer della scoperta scientifica. Ha evidenziato come la scelta effettuata da un individuo non rispetta gli assiomi fondamentali dell’approccio logico quindi, un individuo più che fare scelte ottimali, fa scelte soddisfacenti, sia per i vincoli svolti dalle organizzazioni sia per i limiti imposti dal sistema cognitivo umano. è stato anche un pioniere nel campo dell’intelligenza artificiale, creando con Newell i programmi “Logic Theory Machine” (1956) e “General Problem Solver” (G.P.S.) (1957). Il G.P.S. è stato forse il primo tentativo di separare la strategia di problem solving dall’informazione sui problemi da risolvere.
Claude Shannon (1916-2001)
E’ considerato il “padre” della teoria dell’informazione e dei principi per la realizzazione dei circuiti digitali. Nel 1938 dimostrò che il fluire di un segnale elettrico attraverso una rete di interruttori – cioè dispositivi che possono essere in uno di due stati – segue esattamente le regole dell’algebra di Boole. Pertanto, un circuito digitale può essere descritto da un’espressione booleana, la quale può poi essere manipolata secondo le regole di questa algebra. Shannon definì così un potente metodo, ancora oggi usato, per l’analisi e la progettazione dei sistemi digitali di elaborazione dell’informazione. Nel 1948 pubblicò il saggio “Una teoria matematica della comunicazione” per lo studio dei sistemi di codifica e trasmissione delle informazioni, si concentrò sul problema di ricostruire le informazioni trasmesse da un mittente in modo che fossero quanto più certe possibile. La sua teoria dell’informazione pose le basi per progettare sistemi informatici, partendo dal presupposto che l’importante era cercare di memorizzare le informazioni in modo da poterle trasferire e collegare tra loro.
Betty Holberton (1917-2001)
Fu una delle programmatrici di ENIAC (di queste donne informatiche abbiamo parlato nell’articolo “La tecnologia è donna”) programmò ENIAC per svolgere elettronicamente i calcoli delle traiettorie balistiche durante la Seconda Guerra Mondiale. Durante il periodo in cui lavorò su ENIAC, ebbe molte idee produttive che risolvevano diversi problemi. Fu il capo del settore delle Ricerche nella Programmazione, laboratorio di Matematica Applicate al David Taylor Model Basin nel 1959. Aiutò a sviluppare UNIVAC, progettando pannelli di controllo che posizionano il tastierino numerico accanto alla tastiera e portando gli ingegneri a sostituire l’esterno nero di Univac con il tono grigio-beige che è diventato il colore universale dei computer.
James H. Wilkinson (1919-1986)
Inventa alcuni algoritmi fondamentali per lo sviluppo della Computer Science. Tra gli anni Quaranta e Cinquanta fu tra i più brillanti esploratori delle metodologie di analisi numerica implementabili sui calcolatori. Contribuì alla costruzione dell’Automatic Computing Engine (ACE), il primo computer elettronico del Regno Unito, che divenne operativo nel 1950. In particolare, Wilkinson fu il progettista del modulo preposto alle moltiplicazioni. Questo computer d’altri tempi conteneva 7000 valvole termoioniche, 70000 resistenze, 10000 capacità, 5 milioni di giunzioni saldate. Era in grado di gestire le subroutine e implementava un rudimentale linguaggio di programmazione, chiamato Abbreviated Computer Instructions.
Bob Bemer (1920- 2004)
Fondamentale il suo contributo all’IBM e al concetto organizzativo dietro il termine Software Factory. Bemer è probabilmente il primo sostenitore del concetto di Software Factory. Si è occupato inoltre della standardizzazione del codice ASCII (è un codice per la codifica di caratteri) e per tale motivo è spesso considerato il padre o l’ideatore di tale codice. Ha contribuito al concetto di Time-sharing (condivisione del tempo) per gestire il multitasking e fin dal 1971 ha sollevato il problema del Millenium Bug, ossia la possibile mancanza di corretta rappresentazione dell’anno 2000 nei programmi abituati a trattare l’anno con due sole cifre.
Kenneth E. Iverson (1920-2004)
Nel 1962 realizza il linguaggio APL contribuisce in modo sostanziale alla notazione matematica e alla teoria dei linguaggi di programmazione. Tra le principali caratteristiche del linguaggio si trovano: utilizzo di un set di caratteri speciali per rappresentare alcune operazioni matematiche di alto livello; elevato numero di primitive, dedicate in particolare alla gestione dei vettori e delle matrici lo rende potentissimo per elaborazioni numeriche; uso in modalità interattiva interpretata.
Alan Perlis (1922-1990)
Fu il primo a ricevere il “Premio Touring” nel 1996, per i suoi studi sulle tecniche avanzate di programmazione. È stato membro del gruppo di sviluppo di ALGOL (1958) che per certi versi può considerare capostipite di una grande famiglia di linguaggi di notevole successo, dal Pascal al C. L’ALGOL utilizza blocchi di istruzioni delimitati da coppie di begin ed end (come il Pascal); è stato il primo linguaggio ad usare questa sintassi molto utilizzata anche in didattica.
Jack Kilby (1923-2005)
Inventa il Circuito Integrato nel 1958 mentre lavora alla Texas Instruments (TI). Egli passò l’estate lavorando su un problema nella progettazione dei circuiti che era comunemente chiamato la tirannia dei numeri e finalmente arrivò alla conclusione che la realizzazione di un gran numero di componenti su un singolo pezzo di semiconduttore fosse la soluzione al problema. Il 12 settembre presentò le sue ricerche ad alcuni dirigenti della Texas Instruments. Mostrò loro un pezzo di germanio con un oscilloscopio attaccato, premette un interruttore, e l’oscilloscopio mostrò un’onda sinusoidale, provando che il suo circuito integrato funzionava e che in tal modo aveva risolto il problema. È conosciuto anche per i brevetti di calcolatrici portatili e delle stampanti termiche.
Charles Bachman (1924-2017)
Nel 1960, entra a far parte della General Electric, presso la quale sviluppa l’Integrated Data Store, uno dei primi sistemi di gestione di database (è un sistema software progettato per consentire la creazione, la manipolazione e l’interrogazione efficiente di database). Lavorando in collaborazione con la Weyerhaeuser Lumber, sviluppa il primo sistema multitasking per i database IDS.
Donald D. Chamberlin (1944)
Co-autore delle specifiche originali SQL ((Structured Query Language) è un linguaggio standardizzato per database) con Raymond Boyce. Ha contribuito, inoltre, in modo significativo alla realizzazione di XQuery (abbreviazione per XML Query Language).
David A. Huffman (1925-1999)
Ha dato contributi significativi allo studio delle macchine a stati finiti, dei circuiti di commutazione, nelle procedure di sintesi e nella progettazione dei segnali. Tuttavia, David Huffman è più noto per la leggendaria Codifica di Huffman, un algoritmo di compressione per la codifica lossless (senza perdita di dati) di lunghezza variabile. La “Codifica di Huffman” è utilizzata in ogni applicazione che coinvolge la compressione e la trasmissione dei dati digitali, quali ad esempio fax, modem e reti informatiche.
Douglas Engelbart (1925-2013)
Conosciuto come il “Papà del Mouse” (brevettato nel 1967 e commercialmente non disponibile fino al 1981) fu anche pioniere dell’interazione uomo-computer, ha sviluppato con i suoi collaboratori l’ipertesto, le reti di computer ed è stato un precursore dell’interfaccia grafica.
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