Cultura Umanistica e tecnologia
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Ormai viviamo sempre di più in un mondo rivolto alla tecnologia senza la quale molte attività sarebbero rallentate di molto, se non addirittura ferme. La tecnologia è la vera rivoluzione di questo secolo, il più grande cambiamento avvenuto negli ultimi decenni e che sta permeando qualsiasi ambito lavorativo e della vita privata in modo sempre più capillare. Constatato ciò, sarebbe opportuno chiedersi se cultura umanistica e tecnologia possono convivere in modo equilibrato – come sarebbe auspicabile.
Cosa si intende per cultura umanistica?
Dovendo definire questa tipologia di cultura si potrebbe dire che la Cultura Umanistica è quella cultura che consente di esplorare e raccontare la vita, i sentimenti e la bellezza sfruttando i meccanismi del pensiero filosofico. Rappresenta ciò che l’uomo diventa osservando un tramonto, un’opera d’arte e più in generale tutti quei fenomeni che non implicano grandezze misurabili. Le caratteristiche principali della cultura umanistica sono quindi: le opinioni, le visioni, la bellezza e i sogni. Queste sono tutte caratteristiche non misurabili e molto soggettive.
In passato, in Europa, si pensava che la cultura umanistica consentisse di percorrere un iter formativo che era in grado di sviluppare in modo equilibrato tutte le facoltà di una persona da quelle intellettive a quelle creative. La cultura umanistica è quindi sempre stata molto vicina a ciò che viene considerato “scientifico” aggiungendovi però una generosa parte di “sentimenti”.
Che rapporto intercorre tra tecnologia e cultura umanistica?
All’inizio del XX secolo si è verificato un avvicinamento tra le due culture dato dal fatto che le grandi industrie, e la tecnologia che si portavano appresso, sono entrante a far parte della quotidianità, inclusa la produzione letteraria. Noti sono gli autori come Buzzi, Carli, Boccioni e Marinetti che produssero opere che parlavano della civiltà delle macchine soffermandosi in particolare sulla velocità, il dinamismo, i suoni e i rumori. Sempre in questo contesto si evidenziano le ideologie che volevano, in qualche modo, equipararsi alle argomentazioni scientifiche.
L’Università di Harward ha preso la decisione di dare l’opportunità agli studenti di approfondire gli aspetti di entrambi gli approcci, ha infatti imposto una specie di curriculum di base all’interno del quale tutti coloro che prediligono le materie scientifiche debbano inserire almeno tre esami di arte e letteratura e viceversa, gli studenti che prediligono le materie umanistiche inseriscano almeno tre esami scientifici.
In questo contesto la tecnologia deve essere vista come uno strumento al servizio delle scienze umane e non come un criterio di interpretazione della realtà e dell’uomo. Oggi nessun ambito, nemmeno quello delle scienze umane, può fare a meno della tecnologia; il ricercatore di materie umanistiche deve essere in grado di servirsi della tecnologia, ciò che non deve fare – e non dovrebbe fare nessun essere umano – è diventare schiavo della tecnologia.
Nella società contemporanea, quale può essere il ruolo della cultura umanistica?
Come è stato anticipato poco sopra, la cultura umanistica fa riferimento a tutto ciò che non è materialmente misurabile ma include al suo interno la facoltà di linguaggio e la storia dell’umanità, due caratteristiche peculiari dell’essere umano in quanto tale. Se si pensa alla scuola come ad un lungo in cui vengono formati cittadini con un pensiero proprio e libero allora, a questo punto, la cultura umanistica ha un ruolo dal valore inestimabile. Il rischio che spesso si corre è quello di voler insegnare ai ragazzi ciò che è immediatamente e materialmente utile.
Proprio nell’ottica di una collaborazione e di un equilibrio solido, si propone sempre più spesso l’educazione STEAM agli studenti, educazione all’interno della quale le materie prettamente scientifiche progrediscono insieme all’Arte – intesa come espressione di tutte quelle caratteristiche non misurabili scientificamente nel più ampio concetto di creatività. L’eccessivo utilizzo della tecnologia può portare alla perdita di concentrazione, incapacità di raccogliere informazioni e analizzarle correttamente per contrastare questo fenomeno può essere utilizzato l’approccio della cultura umanistica.
Conclusioni
La tecnologia è sicuramente qualcosa di centrale nella società di oggi sia da un punto di vista lavorativo che di vita quotidiana, proprio per questo è molto importante iniziare il prima possibile ad introdurla nella didattica al fine di educare i ragazzi e prepararli al mondo del futuro.
In questo panorama di tecnologia sempre più diffusa non perdere di vista la parte umanistica che è altrettanto importante, ma soprattutto serve a bilanciare l’apprendimento degli studenti diventando sì sempre più esperti sulla parte tecnologica ma restando al contempo ancorati alle loro sensazioni ed emotività.
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