Le testimonianze dal mondo sull’utilizzo del Dobot Magician
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Molto spesso si sente parlare di soluzioni di intelligenza artificiale e robotica per la didattica, delle loro potenzialità e caratteristiche peculiari ma cosa fanno poi nella realtà? Cos’è, nello specifico, un braccio robotico didattico? Esiste un braccio robotico per l’educazione STEAM?
Braccio robotico e controllo hardware con gli adulti
Un’industria manufatturiera ungherese ha utilizzato il Dobot Magician per aumentare la sensibilità dei propri dipendenti nei confronti delle tecnologie digitali e dei robot. DENSO, l’azienda che ha attivato questi corsi, dà la possibilità ai proprie dipendenti di prendere parte alla formazione presso il Centro di Formazione aziendale sfruttando il braccio robotico e la programmazione grafica ad esso collegata.
Il percorso di formazione si svolge due volte a settimana per un totale di 48 settimane, durante questi corsi i dipendenti condividono un robot e mettono in pratica tutte quelle procedure e meccanismi che solitamente vengono portati a scuola. Oltre ai dipendenti di DENSO questi momenti sono aperti anche agli studenti dei piani di formazione biennale per un totale di 3800 persone coinvolte. Al termine di ogni percorso di formazione vengono rilasciati dei certificati di qualificazione ai partecipanti.
Durante il corso vengono affrontate tematiche diverse:
- Principi della robotica
- Storia, tipologie, elementi e operazioni dei robot e scenari di applicazione
- Simulazioni con robot di scenari del mondo reale
Gli studenti in classe fanno:
- Provano a controllare il braccio robotico programmabile utilizzando il gamepad, la modalità di autoapprendimento e la programmazione su DobotBlock
- Imparano a installare diversi strumenti finali per far eseguire al robot diverse funzioni come, per esempio, afferrare una varietà di oggetti, scrivere e disegnare…
- Fanno pratica con le forme di movimento del robot (movL; movJ, arcus; jump) e completano attività ludiche con l’aiuto del tetris, di mattoncini colorati, disegni…
Dobot, il braccio robotico didattico, approda all’università
Ad inizio 2019 è stato approntato un corso di Robotica e Ingegneria in un’università olandese, lo scopo di questo corso era quello di far apprendere agli studenti le basi della robotica, dell’ingegneria e della cinematica. Il laboratorio in cui ha preso vita il progetto è composto da 20 Dobot Magician e 2 Dobot M1 (la versione più grande e precisa del braccio robotico Dobot Magician).
Il docente Jorg Duitsman insegna ingegneria sfruttando il Dobot Magician e sprona sempre più insegnanti a fare lo stesso. Nell’agosto 2018, il Prof. Duitsman ha iniziato ad insegnare nei dipartimenti di meccatronica e ingegneria internazionale presso il Summa College. Il Prof. Duitsman è un appassionato da molto tempo della tecnologia e dell’educazione da maker. Come ogni altro insegnante di materie tecnologiche, era ansioso di trovare il modo migliore per insegnare a risolvere problemi, utilizzare il pensiero critico e altre importanti abilità del 21° secolo. Proprio in quel momento iniziò a guardarsi attorno e incontrò Dobot.
Il Summa College
Il Prof. Duitsman ha circa 500 studenti nei 4 livelli di corso di ingegneria, il più alto livello di MBO nei Paesi Bassi. MBO significa “Istruzione Professionale Secondaria” che ha lo scopo di preparare gli studenti ad una vasta gamma di occupazioni, dal manager in franchising, al meccanico all’assistente infermieristico.
Come il Prof. Duitsman insegna con il Dobot Magician
Con 20 Dobot Magician all’interno del laboratorio, il Prof. Duitsman ha iniziato ad insegnare robotica a 4 classi di 25 studenti ciascuna nel 2019. I suoi studenti internazionali hanno anche lavorato con il Dobot Magician quest’anno e gli stato affidato il progetto di realizzare una pinza Solidworks, un CAD di modellazione solida e un programma per computer CAE, per sollevare una tavoletta di cioccolata. A causa del Covid-19, non potevano realizzare sul serio il progetto, ma hanno comunque realizzato il disegno. Il prossimo anno inizieranno con tutti i primi anni, quando si prevede che circa 200 studenti utilizzeranno i Dobot Magician e gli M1.
Cosa hanno appreso gli studenti
- Come controllare il Dobot Magician attraverso il metodo dell’autoapprendimento e la programmazione con Blockly, il Dobot Magician è infatti un braccio robotico programmabile
- Come combinare diversi sistemi PLC/Arduino/Raspberry PI con il Dobot
- Come utilizzare i robot nella vita reale e fare la differenza
- Come utilizzare i diversi sensori e trovare qual è quello necessario al nostro scopo
Il braccio robotico programmabile, Dobot Magician, alla Volkswagen
Il progetto ha preso il via in Germania e coinvolge quella che viene comunemente definita Industria 4.0 ed ha coinvolto 6 Dobot Magician con 3 rotaie lineari a completare il kit. Lo scopo di questo progetto è stato quello di realizzare un percorso formativo, in ambito industriale, che consentisse ai ragazzi di simulare una catena di montaggio.
La Volkswagen ha realizzato un’intera linea di produzione per l’assemblaggio delle auto. In ogni stazione era presente una schermata dettagliata per la dimostrazione della situazione reale. Il Dobot Magician ha dimostrato di funzionare perfettamente nelle linee di produzione. Nella linea di produzione Volkswagen il Dobot è stato utilizzato con un PLC Siemens per andare a produrre un autobus, con l’obiettivo di mostrare il processo ai nuovi assunti. Questo aiuta i neoassunti a visualizzare, in scala ridotta, come funziona il processo di assemblaggio automatizzato sulle linee di montaggio vere e proprie.
Caratteristiche del progetto:
- Il Dobot Magician è integrato con il sistema PLC
- Il Dobot Magician è posizionato in più postazioni di lavoro svolgendo diverse funzioni
- L’intero sistema è ad elevata tecnologia
Conclusione
Benché il Dobot Magician sia un braccio robotico industriale esso è stato progettato per essere ampiamente utilizzato nella didattica diventando un vero e proprio braccio robotico didattico. Gli esempi appena illustrati hanno dimostrato come i suoi ambiti di applicazione siano davvero ampi e diversificati tra di loro, senza mai perdere di vista però l’apprendimento e la cooperazione.
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