Il mondo in cui viviamo, sempre più digitale e sempre più tecnologico, ha imposto una nuova forma di alfabetizzazione alle nuove e “vecchie” generazioni. Preparare i giovani ad essere cittadini consapevoli e in grado di affrontare la quotidianità è uno sforzo che coinvolge famiglie, scuola e aziende ormai. È proprio in quest’ottica che nasce e si diffonde sempre più la cosiddetta educazione STEAM.
In cosa consiste l’educazione STEAM?
Le attività di base dell’educazione STEAM sono attività di tipo laboratoriale in cui molte discipline si integrano per la realizzazione di oggetti. STEAM è, infatti, l’acronimo per Science, Technology, Engineering, Arts and Math e rappresenta proprio un approccio didattico interdisciplinare che consente ai ragazzi di avvicinare il mondo della tecnologia senza mai perdere di vista la creatività e l’immaginazione.
Lo stesso Ministero dell’Istruzione ha posto sotto gli occhi di tutti la necessità di avvicinare i ragazzi alle carriere scientifiche in ambito STEAM con attenzione particolare al divario di genere. Troppo spesso esiste un divario tra quello che è il mondo educativo, anche a livello universitario, e quello che viene poi richiesto in ambito lavorativo. Ciò che occorre fare è promuovere lo sviluppo delle competenze trasversali, ed è proprio di questo che si occupa l’educazione STEAM: connettere le competenze scientifico-tecnologiche con quelle umanistico-relazionali.
Perché è fondamentale un approccio didattico multidisciplinare?
In questi ultimi due anni abbiamo sentito proferire spesso la parola “innovazione” anche in ambito scolastico, come se nel processo di rinascita del paese non fosse più rimandabile e fosse indispensabile un diverso approccio a qualsiasi ambito della vita. Il Ministro dell’Università Manfredi in una recente intervista ha affermato “Abbiamo bisogno di un maggior numero di laureati nelle materie scientifiche, nelle aree STEM, dove le donne sono ancora poco rappresentate ed è un grande problema per il Paese e la sua crescita.” La sfida per il futuro è quindi quella di orientare il lavoro e le competenze femminili verso ambiti definiti tecnologici, ambiti verso i quali si sta spostando l’economia.
In un approccio di questo tipo l’insegnamento non è più a compartimenti stagni ma le materie diventano un tutt’uno basandosi su progetti e indagini, l’esperienza diventa fondamentale così come l’entrare in contatto con il mondo. Un approccio in linea con il modo che abbiamo di affrontare i problemi ogni giorno, le abilità vengono quindi insegnate nel modo in cui verranno poi utilizzate quotidianamente.
Perché le STEAM sono così importanti?
Perché le STEAM riflettono la vita reale, bisogna educare quindi i ragazzi – fin da piccoli – su come le materie siano integrate tra loro e lavorino insieme. L’istruzione oggi non consiste più nel memorizzare dei fatti casuali ma imparare a pensare in modo critico valutando le informazioni.
Le STEAM abbracciano quelle che sono considerate le quattro C delle abilità del XXI secolo: creatività, collaborazione, pensiero critico e comunicazione. Nessuna di queste quattro abilità fa riferimento alla memorizzazione o ad una materia specifica del percorso curricolare, lasciano ampio spazio all’interdisciplinarietà e all’innovazione. L’approccio STEAM è, inoltre, molto in linea con il modo in cui le menti dei bambini imparano e lavorano sin dalla tenera età; l’unica cosa che dobbiamo fare noi come educatori è quella di stimolare la loro curiosità.
In conclusione
La trasversalità dell’istruzione è sicuramente parte fondamentale e centrale dello sviluppo completo dei ragazzi andando a stimolare le loro capacità a 360°, ovviamente tenendo sempre a mente le loro attitudini e propensioni. In fin dei conti Leonardo e Michelangelo non furono solamente pittori e scultori ma anche ingegneri, scienziati ed inventori…possiamo considerarli, quindi, precursori di una cultura STEAM e di un approccio STEAM alla realtà.