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Servizi per la DAD e Cybersecurity

Come vengono utilizzati i dati degli studenti da parte di un software per la DAD?

Le scuole italiane nel pieno della pandemia mondiale si sono trovate costrette ad avvalersi di strumenti tecnologici in grado di supportare la didattica che, a quel punto, era già diventata DAD. Molte scuole hanno scelto di utilizzare i servizi di Google Workspace for Education, piattaforma ritenuta idonea anche dal Ministero dell’Istruzione per la gestione e la fruizione della didattica a distanza. È però lecito chiedersi quali dati personali degli studenti vengono trattati e cosa fa, o cosa può fare, la scuola per tutelarli.

Come ogni volta che ci si iscrive su una piattaforma, anche utilizzando Google Workspace o altri strumenti di didattica a distanza implica un trattamento dei dati personali dei soggetti coinvolti: studenti, personale scolastico e famigliari degli studenti. Eppure, fornire gli strumenti per la didattica e garantire quest’ultima anche in un momento di criticità rientra in quelle che sono le funzioni previste dall’istituzione scolastica. È, però, altrettanto vero che ogni istituto sceglie poi lo strumento che ritiene più idoneo a raggiungere tutti gli studenti e lo fa con gli stessi presupposti e con le stesse garanzie che solitamente vengono applicate alla didattica tradizionale. Ciò che non viene richiesto – perché non è necessario richiederlo – è il consenso da parte di studenti (o dei genitori in caso di minori) per il trattamento dei dati personali online utili allo svolgimento della didattica.

Proviamo ad analizzare il comportamento della piattaforma Google Workspace in materia di utilizzo dei dati personali online andando a rapportarlo poi con l’utilizzo che ne fa una seconda piattaforma, sicuramente ancora poco nota, tutta italiana: Didalo.

Cos’è Google Workspace for Education?

Google Workspace for Education (prima conosciuta come G Suite for Education) è sicuramente la piattaforma per erogazione della didattica a distanza più conosciuta ed utilizzata. Ha quattro diverse versioni che si pongono l’obiettivo di andare incontro a tutte le esigenze sia didattiche che “di tasca”, la sua versione base Google Workspace for Education Fundamentals è infatti gratuita e accessibile senza costo alcuno. Tutto ciò che la scuola deve fare per poter usare la piattaforma è registrarsi e creare un proprio account, solamente a seguito di ciò l’amministratore dell’account potrà procedere alla creazione dei profili per studenti e personali scolastico collegati al profilo della scuola.

Quali servizi offre una piattaforma di social learning?

Il social learning va a definire una forma di apprendimento che avviene in un contesto sociale all’interno del quale ci si scambiano informazioni di vario tipo. In quest’ottica si è sviluppata, nel 2018, una piattaforma web in grado di supportare la didattica sia a distanza che in presenza con la possibilità, da parte degli insegnanti, di condividere contenuti e sottoporre verifiche agli studenti. Da un unico accesso gli insegnanti possono vedere tutte le classi – e di conseguenza gli alunni – a loro associati mentre gli studenti – sempre da un unico accesso – possono vedere il materiale che tutti gli insegnanti mettono a loro disposizione senza dover continuamente cambiare piattaforma o accesso.

L’account Studente sulle due piattaforme

Sulla piattaforma di Google gli account degli studenti vengono creati per poter usufruire di videolezioni, condivisione di documenti e correzione di compiti; per quanto riguarda la posta elettronica, questi account potranno comunicare solamente con altri indirizzi all’interno del dominio dell’organizzazione scolastica.

Sulla piattaforma di Didalo, allo stesso modo, l’account dello studente viene creato per poter consultare i contenuti presenti sulla piattaforma, completare le verifiche e avere accesso alle informazioni contenute nelle varie bacheche.

Ma quali informazioni servono per la creazione di un account studente sulle due piattaforme?

Per quanto riguarda Google servono, ad esempio, nome, cognome, indirizzo e-mail e password. Esistono poi altre informazioni che Google può raccogliere direttamente dagli studenti: numero di telefono per il recupero delle credenziali di accesso in caso di smarrimento oppure l’aggiunta di una foto per personalizzare il profilo. Tuttavia, questi dati non sono obbligatori quindi lo studente e la scuola possono tranquillamente decidere di non completarli; nome e cognome possono essere sostituiti con nickname o codici creati appositamente. I genitori possono sempre accedere all’account del figlio per controllare e gestire le informazioni personali e le impostazioni associate all’account.

Per quanto riguarda Didalo è la scuola che crea gli accessi alla piattaforma, bastano in questo caso e-mail e password, che saranno salvati o su un database della scuola – quindi non accessibile da nessun altro – oppure sui server della piattaforma, ospitati in Italia e quindi necessariamente vincolati alle richieste legislative europee in materia di trattamento dei dati personali.

Le informazioni raccolte

Nel momento in cui uno studente utilizza dei servizi di Google, questo raccoglie delle informazioni basate sull’utilizzo dei servizi messi a disposizione. Vengono raccolte informazioni sul dispositivo utilizzato (modello hardware, versione del sistema operativo, informazioni sulla rete mobile incluso il numero di telefono), informazioni di log (dettagli di come un utente ha utilizzato i servizi di Google, indirizzo IP dell’utente), informazioni sulla posizione, informazioni sulle applicazioni, cookies.

Attivando l’account ed utilizzando Didalo, invece, non si ha alcuna raccolta dei dati personali o tracciamento delle informazioni visualizzate ma soprattutto non sono presenti annunci pubblicitari volti a catturare l’attenzione dell’utente.

Servizi principali e servizi aggiuntivi

Google Workspace for Education offre servizi aggiuntivi che si dividono in principali (Gmail, Calendar, Classroom…) che vengono considerati servizi base per le scuole e poi servizi “secondari” (YouTube, Maps, Blogger…). Esistono anche altri servizi utilizzabili a scopi didattici se usati dall’amministratore di dominio, dietro consenso del dirigente, è infatti quest’ultimo a scegliere quali servizi rendere disponibili per i propri studenti.

La scuola è garante della sicurezza dei soggetti coinvolti, tanto più se si tratta di minori, per questo motivo deve regolarmente verificare che i dati trattati vengano effettivamente utilizzati solo a scopi didattici e non a fini pubblicitari o di profilazione.

Parlando, invece, di Didalo esso non ha servizi aggiuntivi se non pacchetti di contenuti – suddivisi per materie di studio – che possono essere acquistati a posteriori. Questi pacchetti, tuttavia, non sono da considerarsi veri e propri contenuti aggiuntivi in quanto non raccolgono nessuna informazione, i dati degli studenti vengono utilizzati solamente all’atto di creazione del loro account.

Servizi principali

Solitamente i dati personali vengono utilizzati per fornire altri servizi agli utenti stessi, non vengono mai mostrati annunci e i dati degli studenti non vengono usati per creare profili pubblicitari. Per gli studenti che utilizzano Google Workspace for Education alle scuole primarie e secondarie, la piattaforma non utilizza alcuna informazione associata ad un account a scopi pubblicitari. Va però precisato che, in Italia, la scuola primaria corrisponde alla scuola elementare seguita dalla secondaria di primo grado (11-14 anni) per chiudersi poi con la secondaria di secondo grado (14-18 anni). Google Workspace nella propria informativa sulla privacy assicura che per gli studenti della primaria e secondaria non vengono utilizzati a fini pubblicitari ma, in questo caso, Google fa riferimento all’ordinamento scolastico americano e in particolare primary/secondary (K-12) school.

Facendo riferimento all’ordinamento americano, dovremmo poter stare tranquilli in quanto la sigla K-12 fa riferimento alla scuola gratuita dall’asilo (Kindergarden, 5-6 anni) fino al dodicesimo grado di istruzione (17-18 anni). Google afferma anche di non condividere dati personali con aziende terze se non nei seguenti casi:

  • Ottenendo il consenso dell’utente
  • Per motivi legali
  • Per la repressione di reati o danni
  • Per elaborazione esterna dei dati

Con la piattaforma di social learning Didalo, ospitando i server in Italia, non vengono rilevate problematiche di sorta nel trattamento dei dati personali, anche se di utenti minori, poiché è tutelato il diritto alla protezione dei dati personali nel pieno rispetto della normativa pubblicata sulla gazzetta ufficiale nel maggio del 2018.

Servizi aggiuntivi di Google Workspace for Education

Nei servizi aggiuntivi i dati vengono utilizzati con le stesse modalità?

Se con i servizi principali i dati personali vengono utilizzati per gestire e proteggere i servizi con quelli aggiuntivi i dati vengono utilizzati anche per migliorarli e svilupparne di nuovi; tradotto significa che ogni volta che viene attivato un servizio aggiuntivo Google raccoglie i dati personali per offrire servizi migliori. Google cerca di capire quali annunci possono essere più utili, quali video possono piacere di più fornendo quindi agli utenti contenuti che sono, in buona sostanza, personalizzati sfruttando anche gli annunci pubblicitari che sono consentiti dai servizi aggiuntivi.

Per gli studenti delle scuole primarie e secondarie, le stesse a cui si faceva riferimento nei paragrafi precedenti, valgono le stesse regole e considerazioni espresse per i servizi principali: non vengono mostrati annunci pubblicitari.

Va comunque considerato che per essere tracciati non serve necessariamente eseguire l’accesso a Google con un account, infatti la piattaforma è in grado di raccogliere informazioni tramite identificatori univoci legati al browser, applicazioni o dispositivo in uso. Eseguendo l’accesso Google andrà a raccogliere anche le informazioni contenute nell’account.

Condivisione con terze parti dei dati degli utenti

Leggendo attentamente quanto affermato da Google, si riservano il diritto di condividere i dati degli utenti (studenti, docenti, personale scolastico…) con aziende terze per eventuali elaborazioni, di cui non viene però fornita spiegazione o esempi. Non è quindi chiaro quali trattamenti saranno eseguiti e con che finalità lasciando così aperte infinite possibilità da parte di Google. Resta, ovviamente, in ogni caso valida la possibilità da parte dei genitori di avere accesso alle informazioni dei loro figli oppure chiederne l’eliminazione. Va specificato anche che nell’informativa sul trattamento dei dati non è indicato il periodo di conservazione dei dati, il dirigente scolastico quindi dovrà assicurarsi che venga rispettato il termine e che alla scadenza i dati vengano effettivamente cancellati.

Conclusioni

Considerato quanto visto sopra, la scuola che intende attivare servizi aggiuntivi di Google Workspace deve valutare attentamente ogni singolo servizio e soprattutto configurarlo in modo tale da minimizzare i dati personali degli studenti, docenti e genitori i quali, in ogni caso, andranno informati in modo adeguato. Considerando sempre e comunque l’ipotesi che, in alcuni frangenti, il trattamento dei dati personali online non sia definito chiaramente. Restando, invece, in ambito italiano con il rispetto della legge vigente si può essere più tranquilli e sicuri sia da un punto di vista delle famiglie che delle scuole.