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Perchè è utile il pensiero computazionale?

In un mondo che sta diventando sempre più tecnologico aumenta il bisogno di esperti in ambito informatico che abbiano competenze specifiche. Compito della scuola è quello di far appassionare le nuove generazioni all’informatica così da assicurarsi la presenza di esperti nel futuro.

Il saper utilizzare la tecnologia è un’abilità ma anche un’aspettativa concreta del mondo in cui viviamo, mondo che da questo punto di vista è in continua evoluzione. Tuttavia, la necessità di capire come funziona un computer è un’abilità che tutti gli studenti devono raggiungere.

Quindi, quando iniziare?

La risposta è il prima possibile, andando a sviluppare le principali capacità di pensiero computazionale che possono essere applicate a qualsiasi scenario e situazione. Portando gli studenti ad essere dei “pensatori computazionali” si avranno dei ragazzi in grado di affrontare una nuova situazione e trovare una possibile soluzione in modo naturale e spontaneo. Gli studenti saranno in grado di sviluppare un modo di pensare che li aiuterà ad affrontare qualsiasi scenario e qualsiasi nuova materia con il medesimo approccio.

Decomposizione: suddividere un problema in parti più piccole e più semplici da affrontare

Astrazione: rimuovere le informazioni non necessarie per risolvere il problema

Riconoscimento di uno schema: riconoscere, in un problema, uno schema già affrontato in altri problemi e del quale si conosce la soluzione per riuscire a risolvere il problema in corso

Algoritmo: creare una soluzione passo dopo passo

Un’abilità chiave che tutti gli studenti dovrebbero incontrare e abbracciare è il “debugging”. Fin da piccoli, gli studenti si rendono conto che esiste un modo giusto e uno sbagliato di completare i compiti a loro affidati e possono provare un senso di fallimento quando non ottengono una risposta del tutto giusta. Questo, tuttavia, è qualcosa che con il “debugging” si può superare. Partendo da dove lo studente ha commesso degli sbagli lo studente può imparare a sviluppare ulteriormente le proprie capacità.

“L’esperienza è il nome che ognuno dà ai propri errori”.
Oscar Wilde
Letterato

Quando si inizia ad applicare il concetto di debug alla programmazione, lo studente inizia a capire cosa può e cosa non può funzionare insieme affinché il programma che deve costruire porti al risultato sperato. Senza sapere cosa non funziona non è possibile trovare nuovi modi di lavorare.

Utilizzare soluzioni di robotica in classe consente di affrontare tutte e quattro le aree del pensiero computazionale e sviluppare quindi degli algoritmi che consentono di risolvere un problema, per esempio passare ad un punto A ad un punto B. Che si utilizzi un metodo di programmazione screenless, un linguaggio di programmazione a blocchi o testuale l’approccio utilizzato sarà il medesimo e poterà a sfruttare i concetti di debugging portando gli studenti a sviluppare i propri programmi individuali.

Il pensiero computazionale apre gli occhi degli studenti verso il mondo delle possibilità. Tim Berners-Lee e Mark Zuckerberg hanno pensato fuori dagli schemi e ciò li ha portati a raggiungere obiettivi importanti considerando come il World Wilde Web e Facebook hanno cambiato il modo. Entrambi, nel realizzare quello che hanno costruito, hanno dovuto esaminare il problema ed hanno seguito le quattro aree del pensiero computazionale; entrambi, lungo la strada, hanno certamente incontrato problematiche che li hanno portati a sfruttare i concetti del debugging aggirando gli ostacoli e trovando delle soluzioni che hanno consentito al loro progetto di progredire verso la propria realizzazione.

Uno, o più, dei tuoi studenti potrebbe essere il prossimo innovatore del mondo che conosciamo e noi adulti dobbiamo essere assolutamente pronti a coltivare questo entusiasmo con ogni mezzo.